sabato, settembre 09, 2006



E' nato il
FRONTE ULTIMI (VERI) VENEXIANI
(ultimiverivenexiani@libero.it)

Aperto a chiunque sia motivato per la Storia, Tradizioni, Cultura, Radici, alla Salvaguardia della Città.




Piano strategico del waterfront veneziano

“Polo nautico d’eccellenza dell’Adriatico”


Non possiamo e non vogliamo arrenderci al gravissimo degrado socio economico in corso nella Città. Vorremmo qui illustrare le linee guida del nostro progetto strategico per un serio rilancio dell’economia cosiddetta del “MARE” a Venezia (già potente risorsa primaria dell’ex Stato Veneto), invitare il mondo politico locale e nazionale a considerare le prerogative di questa città d’acqua, unica nel suo genere, per non abbandonarla totalmente a quella lobby economica che vuole ridurla a una gigantesca disneyland turistica. Percepiamo l’assoluta necessità di un forte rilancio economico, diverso dall’attuale espresso dal turismo di massa, soprattutto per riequilibrarne l’effetto devastante subito dal residente e dalle attività di servizio a esso correlate. Da qui l’idea di puntare all’economia del “mare”, ci dovremmo quindi prefiggere degli obiettivi che certamente ci obbligherebbero, da un lato a notevoli sfide e investimenti, ma dall’altro, costituirebbero un sicuro faro per quella riconversione (non più rinviabile), di tutta la gronda lagunare. In questa situazione è imperativa la riprogettazione di un nuovo assetto logistico di tutte le nostre attività nautiche e portuali. Fondamentale, come primo atto, la stesura di un eco-masterplan, strumento essenziale e decisivo per ottenere un documento d’identificazione strategica di tutte le aree soggette a bonifica e di pianificazione di tutti gli interventi necessari, la riqualificazione del territorio. Tale documento dovrebbe essere preventivamente condiviso da tutte le parti politiche (Regione – Provincia – Comuni della gronda lagunare) e affidato a un’Agenzia qualificata (a maggioranza pubblica) che ne dovrebbe assumere il potere della gestione e di coordinamento per la realizzazione della riconversione infrastrutturale. Documento conoscitivo, necessario per l’investitore privato; dovrebbe costituire una solida garanzia nei confronti del privato per la sostenibilità dell’investimento economico. Questo processo rivoluzionario investirebbe anche la scelta dell’area deputata a produrre “l’Intellighenzia”, in grado cioè di gestire e mantenere all’avanguardia in Europa il settore marittimo veneziano, punteremmo alla rinascita della “Fucina”, questa volta quale “Centro di produzione delle idee. Quale area maggiormente deputata se non quella dell’“Arzenà” (Arsenale), che sarebbe implementato da realtà “multidisciplinari”, soprattutto con un solo e unico grande obiettivo strategico catalizzante “IL MARE” (limitando quella progettazione odierna rivolta unicamente alla sola musealizzazione, apportatrice di ulteriore sterile turismo). In questo grande e importantissimo contenitore della Città (ben trentadue ettari), insedieremmo:

· Polo Museale

Museo Storico Navale, Museo Archeologico Lagunare, Biblioteca e Archivio storico del Mare (accorpando tutto quello che abbiamo d’inerente sparso in Città: Biblioteca Marciana, Musei Civici, Archivio di Stato, etc.)

· Polo Universitario

Recupereremmo lo stabile, oggi adibito a Museo Navale, insediando un’Università del Mare con facoltà di: Ingegneria Navale, Tecnologie marine e costiere, Sistemi Portuali e intermodali, Accessoristica nautica e Logistica di carico e scarico, Robotica Navale, Scienze Ambientali, Scienze delle Previsioni Meteorologiche, Informatica Navale, Scienze per la progettazione di Water front, Archeologia Navale con annesso laboratorio per tecniche di restauro del legno bagnato (per il recupero della galea e Rascona di S. Marco in Boccalama e quant’altro).

· Polo Professionale

Istituto Nazionale Studi Alte Strategie Militari della Marina Italiana, Istituto Professionale Statale Nautico (ex Cini e Venier)

· Polo Ricerche

Enti che si occupano di ricerche avanzate nel settore marino.

· Polo Sportivo

Costituito da piscina olimpionica e palestre, attivandone tutte le relative discipline compreso canottaggio, voga alla veneta, vela al terzo (scuole, con area rimessaggio annesse).

· Polo Artigianale

Cantieristica tradizionale per la costruzione e riparazione con annessa scuola di apprendistato di imbarcazioni tipiche veneziane, gondole comprese. Lavorazione del legno e dei materiali tradizionali inerenti alla cantieristica, comprese le velerie e cordami. In quest’ottica vanno anche considerati gli spazi da destinare ai servizi quali: convitti, mense, aule, sale convegni, ecc. Particolare attenzione andrebbe posta alla residenza per gli studenti, affinché non si ricada nell’errore di provocare nuova distrazione di alloggi alla “residenzialità veneziana”, attivando una saggia politica d’intervento costruttivo come, ad esempio, il progetto della Provincia perfettamente realizzato nell’isola di San Servolo.

WATER FRONT

AREA PORTO SAN LEONARDO (Casse di colmata: B–D–E)

Linsediamento di nuove attività portuali commerciali e turistiche, finalizzate all’accesso di meganavi comprese le nuove portacontainer di grandi dimensioni. Tutto ciò progettualmente fattibile arginando i canali Melison e Fisolo sul solo lato nord verso Venezia separando in due la laguna sostanzialmente lungo l’attuale spartiacque, così ottenendo la necessaria profondità, permettendo la navigabilità di questi canali alle odierne dimensioni navali. Ci troveremmo a due passi dalla naturale porta mare-laguna che è il Porto di Malamocco, non avremmo problemi di impedimenti al traffico navale dovuti al Mose o ad altro sistema in quanto nel porto di Malamocco è stata prevista una conca di navigazione, si risparmierebbe inoltre tempo e denaro nella considerazione che il tragitto è molto più corto degli insediamenti attuali (Marittima). Se poi le navi, entrate dal porto di Malamocco per raggiungere porto S. Leonardo oltre al canale dei Petroli (prima tratta), utilizzassero anche i canali Melison e Fisolo, potremmo eliminare parzialmente l’incrocio delle navi in entrata con quelle in uscita. Questo nuovo superporto inoltre, contribuirebbe definitivamente ad escludere tutti i pericoli incombenti dovuti al tumultuoso traffico navale odierno nel fragile Bacino di San Marco e dintorni. Porto S. Leonardo è anche a due passi dalla già progettata e attualmente sospesa idrovia Padova - Venezia ed è a ridosso della prospettata autostrada “nuova Romea”. Si potrebbero quindi prevedere varie interconnessioni: ferroviarie, di navigazione interna, metropolitana di superficie, autostrada ed idrovia. Potremmo finalmente anche prevedere un’area residenziale per gli operatori portuali, uffici, depositi, magazzini frigoriferi per le attività di catering, stazione marittima doganale, area logistica container, parcheggi scambiatori e quant’altro necessario per una infrastrutturizzazione di questo Porto degna dei nostri trascorsi marittimi.

AREA PORTO MARGHERA

Puntare decisamente ad un maggior sviluppo del porto commerciale, della cantieristica navale, ma anche a quella da diporto. La riqualificazione di questi 2200 ettari passa anche attraverso una destinazione progettuale che dovrebbe comprendere:

· Porto Commerciale Intermodale, sviluppo area logistica, deposito container, banchine per le navi, ferry boat e ro/ro, rete ferroviaria ecc. costituendo un moderno interporto, punto di partenza delle future autostrade del mare.

· Cantieristica Navale e da Diporto, sviluppo e potenziamento, comprese le attività di accessoristica.

· Marina Attrezzata, scuole di navigazione, accessoristica, attrezzature, ricoveri e quant’altro necessario per l’assistenza globale alla nautica.

· Polo Fieristico Internazionale, un area da destinare alla promozione industriale, artigianale, agricola e commerciale.

· Polo Ricerche, sviluppo settori: nuove tecnologie (nanotecnologie – robotica navale – informatica neurale) e materiali come già si è iniziato al VEGA, potenziandone la struttura.

· Polo Universitario Scientifico, costituito anche da area residenziale (campus) per gli operatori del settore e studenti.

· Cinecittà Veneziana, area per la produzione cinematografica locale, nella considerazione che a due passi esiste il più bello, unico e fantastico scenario al mondo.

· Mega Piattaforma distributiva logistica, che possa comprendere:

o Mercati Generali (ortofrutta, ittico e carne già macellata)

o Polo Mercato Grossisti sia per il settore “food deperibile”, sia per quello “non food” (cioè tutti i comparti merceologici compresa la florovivaistica, o per meglio intenderci come il “Centergross” di Bologna). Questa piattaforma dovrebbe essere gestita da un sistema consortile centralizzato per la movimentazione e il trasporto delle merci al fine di ottimizzare sia le ordinazioni, sia le consegne. Costituirebbe quindi un formidabile polmone economico commerciale sia per la terraferma che per il Centro Storico, ma non solo, significherebbe per quest’ultimo, abbattere considerevolmente il costo dei trasporti oggi elevatissimo. Inoltre consentirebbe ottenere rifornimenti “just in time” (il che significa la riduzione del valore delle merci in stoccaggio nonché le relative aree destinate ai magazzini, oggi necessari alla maggioranza delle attività commerciali), consentirebbe una forte diminuzione del moto ondoso per il minor traffico prodotto, infatti la gestione unitaria delle consegne via acquea, determinerebbe una possibile distribuzione pianificata delle merci destinate al Centro storico, concentrata per aree omogenee territoriali.

AREE TERMINAL TURISTICI

Opportuna sarebbe la riprogettazione del Tronchetto con la delocalizzazione del terminal turistico in area Fusina (gronda lagunare).

· Fusina, (sostitutiva del Tronchetto), insediando: garage custodito, parcheggio scambiatore, area ristoro, alberghi, stazione di interconnessione: tram di superficie (tratta sud di collegamento a Venezia), bus, navigazione lagunare in hovercraft, compresa una linea speciale pubblica bateaux mouche per i visitatori “mordi e fuggi” del Centro Storico. Stazione linea di navigazione Ferry Boat Fusina - Lido, via canale Malamocco - Marghera (escludendo quindi il bacino san Marco).

· Punta Sabbioni - Area Est, di snodo turistica e pendolare da e verso il Centro Storico, parcheggio scambiatore, area ristoro, stazione di interconnessione (tranviaria di superficie, bus e lagunare di navigazione in Hovercraft per collegamenti superveloci con Venezia).

· Tessera - Area Ovest, di snodo (cielo-terra-mare), stazione di interconnessione (aeroportuale, bus, navigazione lagunare in Hovercraft, ferroviaria alta velocità, tranviaria di superficie comunale e regionale. Area Alberghiera, Parcheggio scambiatore, area logistica marittima per l’interscambio merci.

ISOLE MINORI

La rivitalizzazione delle isole è, nel contesto del waterfront, una delle premesse fondanti per il rilancio dell’economia lagunare oltre alla pesca e all’itticultura. Gli interventi debbono mirare ad una progettualità rivolta ad un turismo nautico di qualità, culturalmente rispettoso dell’ambiente, al potenziamento dei prodotti agro-alimentari tipici lagunari promuovendone un marchio d’origine per favorire contestualmente un potenziale sviluppo dell’agriturismo lagunare.

SVILUPPO NAUTICA LAGUNARE DA DIPORTO

1. Percorsi naturalistici lagunari e fluviali

Programmando e promuovendo percorsi specifici turistici-culturali.

2. Percorsi storici ed archeologici lagunari

Programmando e promuovendo percorsi specifici turistici-culturali.

3. Punti d’ormeggio di assistenza

L’idea consiste nel concedere concessioni stagionali (periodo aprile-ottobre) in aree lagunari prestabilite ed indicate dalle autorità di competenza, in appalto pubblico (possibilmente tra le associazioni sportive), per l’utilizzo e ancoraggio di piattaforme prefabbricate galleggianti complete di attracco per le imbarcazioni da diporto e composte da: bar, aree ristoro interna ed esterna, solarium, piscina, servizi igienici. Il tutto mirato alla nautica da diporto come punti di sosta assistiti. Questa specie di rifugio-approdo removibile marino, dovrebbe essere allocato in punti strategici della laguna e anche come eventuale sistema ponte di sbarco dei diportisti in certe isole prive di approdi sicuri, favorendone il controllo, anche per contrastare l’attuale abbandono ed incuria.

LIDO DI VENEZIA

· AREA SAN NICOLO’

o Cittadella del Cinema, con la prevista riconversione della area in: Palazzo del Cinema (multi-sala cinematografica permanente, l’immobile nel contempo, potrebbe essere sfruttato, limitandone la funzione con orari compatibili, per sfilate di moda estiva o per congressi.

o Museo storico della Cinematografia Nazionale

o Poliambulatorio polifunzionale, centro di prima assistenza, telemedicina ecc., asservito da collegamento acqueo per la navigazione e di eliporto.

o Centri benessere per la salute (beauty-farm), indirizzare e promuovere destinazione d’uso di strutture già esistenti (vedi parte dell’ex ospedale al mare) per l’insediamento di Centri Salute a capitale privato (talassoterapie – sabbiature ecc.).

· AREA EXCELSIOR

o Casinò, ripristino per il periodo estivo coinvolgendo gli albergatori del Lido, il nuovo contenitore dovrà essere polifunzionale, per integrare nei periodi autunnali ed invernali con il coinvolgimento di tornei internazionali quali: bridge, scacchi, dama, ping-pong, biliardo, ecc.

o Giochi d’acqua, Insediare Commissione di Studio per la progettazione di un Parco divertimenti.

(nb. fondamentale il collegamento superveloci terraferma-Lido con Hovercraft, ma anche con nuove linee di navigazione in ferry boat: Fusina - Porto S. Leonardo - Lido Alberoni, via canale Malamocco, dei Petroli.

POVEGLIA

Centro Sportivo Nazionale, insediando area attrezzata per tutte le discipline del settore sportivo nautico.

(nb. necessario il collegamento dell’isola al Lido, attraverso un tunnel automobilistico subacqueo).

SANTO SPIRITO

Cessione, attraverso concessione trentennale con bando pubblico, la gestione e manutenzione dell’isola, finalizzata alla costituzione di un parco, area ristoro, solarium, piscina (tipo rifugi di montagna con pernotto), a servizio esclusivo del settore nautico turistico.

LAZZARETTO VECCHIO

Costituire un museo della storia delle prime origini venetiche lagunari da Eraclea a Methamauco.

SANT’ERASMO

Attivarne la grande area per l’espansione residenziale veneziana (potrebbe insediare 50.000 nuovi veneziani, tra l’altro, come già proposto molti anni fa dall’U.n.e.s.c.o. Ipotesi progettuale avvalorata anche recentemente da una tesi di laurea specifica e formulata dalla dott.sa in ingegneria Annalisa Ippoliti (relatore dott. ing. Piero Pedrocco).

Nb. . è fondamentale il collegamento con l’hovercraft (vedi capitolo sistemi di mobilità veloce).

GRONDA CENTRO STORICO

AREA TRONCHETTO

In questa area, oltre il garage liberato dai turisti a favore dei residenti veneziani grazie al nuovo terminal di Fusina, dovrebbe essere finalizzata ad uso dei residenti veneziani quale area logistica deputata all’interscambio merci per il Centro Storico (terra-acqua e acqua-terra), deposito mezzi di navigazione e sede centrale dell’Azienda Comunale Trasporti Veneziana comprese darsene per le attività nautiche di supporto alla Cittadella per la Nautica (vedi Area Marittima).

MARITTIMA (area ex Porto Commerciale)

Oltre al nuovo Garage (per veneziani e pendolari) e la relativa fermata del People Mover già progettati, la costituzione di una Cittadella per la nautica da diporto con una mega marina che comprenda darsene specialistiche per grandi yacht (nel contempo si potrebbe ipotizzare una specifica imposta di soggiorno sull’ormeggio, con un tot. giornaliero proporzionato alla stazza, quale contributo per i servizi comunali erogati) e per la nautica da diporto (sia per ospiti che per residenti), nonché quelle da destinare alle barche a remi. Si dovrebbe costituire una piattaforma per l’assistenza e/o appoggio alla nautica a 360° gradi, compresa cabina elettrica di trasformazione (necessaria alla alimentazione delle imbarcazioni alla fonda presenti in darsena abbattendo quindi fonti inquinanti aeree e sonore), fosse settiche di drenaggio acque nere e di sentina, officine cantieristiche per la manutenzione, distributori di carburante, albergo, ristorante, banca, ufficio postale, ufficio turistico, servizi igienici, pronto soccorso, internet-point, centro commerciale specializzato per la nautica (dalla barca all’accessorio), compreso un supermercato altrettanto specializzato (alimenti dedicati alla nautica), area riservata (uffici e darsena) per: Autorità Portuale, Capitaneria di Porto, VVFF, Sanità Marittima, Guardia di Finanza, Carabinieri ecc.

MARITTIMA (area Santa Marta ex Gasometri)

Sarebbe auspicabile l’edificazione di un nuovo Ospedale. Tale area, infatti, soddisferebbe le caratteristiche tecniche necessarie per questo tipo di infrastruttura (collegamento acqueo, ferroviario e tranviario, stradale, automobilistico ma non solo, gli spazi permetterebbero di costruire il necessario centro residenziale pubblico per gli operatori del settore, si potrebbe anche ipotizzare l’insediamento di un polo universitario di medicina. Andrebbe inoltre riutilizzata l’ex chiesa di Santa Marta per attività culturali.

MARITTIMA (area San Basilio)

Sarebbe fondamentale riconvertire l’attuale stazione marittima in stazione d’interconnessione (asservita da punto ristoro, servizi igienici, punto info turistico ecc.) del sistema tranviario comunale di superficie e in sublagunare, da qui l’innesto per il percorso ad anello intorno al Centro Storico nonché stazione terminal per la navigazione lagunare in Hovercraft compreso quella del ferry boat di collegamento con il Lido. Poter riaprire tutta l’area alla Città, riconvertendo i magazzini adiacenti quali contenitori per la costituzione di una Cittadella dei divertimenti per l’aggregazione giovanile.

TERMINAL NAUTICI “MEZZI GRANTURISMO”,

Sarebbe opportuno istituire delle stazioni di attracco obbligatorio per la tipologia di imbarcazioni “granturismo”, poste in aree periferiche del Centro Storico al fine di limitarne il moto ondoso prodotto, e per poter dotare queste stazioni di snodo con le attrezzature e i servizi necessari.

- San Piero di Castello, Costituzione di una stazione marittima obbligatoria di navigazione per i flussi granturismo provenienti da Est (Bibione, Caorle, Jesolo ecc.) comprendente area di servizi ristoro e di interconnessione con quella di navigazione pubblica

- Sant’Elena, costituzione di una stazione marittima obbligatoria di navigazione per i flussi granturismo provenienti da Sud (Chioggia, Pellestrina) comprendente area di servizi ristoro e di interconnessione con quella di navigazione pubblica

- San Basilio, obbligatoria per i flussi granturismo provenienti da Ovest (Fusina, Tronchetto) comprendente area di servizi ristoro e per una riconversione in Stazione di interconnessione (metro di superficie e in sublagunare, di navigazione in hovercraft compreso il Terminal del ferry boat per il collegamento con le isole.

- Fdm. Nuove (area Gesuiti), costituzione di una stazione marittima obbligatoria di navigazione per i flussi granturismo provenienti da Ovest e Nord-Ovest (Tessera, Campalto, Burano, Murano) comprendente area di servizi ristoro e di interconnessione con quella di navigazione in hovercraft.

PUNTI DI ORMEGGIO DEL CENTRO STORICO

il problema riguardante le imbarcazioni dei cittadini veneziani sarebbe risolto attraverso la creazione di una serie di punti d’ormeggio dislocati nelle aree periferiche della Città al fine di liberare i canali interni dalle unità non totalmente compatibili (taxi, scafi da trasporto, barche delle società e barche blu); per le imbarcazioni medio-grandi, in particolare per quelle provenienti dal mare, attivando punti di ormeggio vicino alle bocche di porto, con lo scopo di evitare il più possibile l’attraversamento della laguna (vedi studio “Portualità diffusa” affidato da Assonautica Venezia allo I.U.A.V.).

§ Promuovere il progetto IUAV del porticciolo per il diporto nautico dislocato a San Nicoletto area Nicelli (vicinanza bocca di porto), promosso dall’Assonautica veneziana.

§ Promuovere progetto porticciolo per velisti e grosse barche d’altura in area ex idroscalo (S. Andrea) recuperando anche il Forte S. Andrea (destinando l’area per attività ricettive con vincolo di mantenere la storicità del luogo e il libero accesso per azioni e percorsi culturali inerenti).

§ Promuovere ri-conversione Area Marittima (vedi capitolo riprogettazione terminal turistici del Centro Storico).

SISTEMI INNOVATIVI DI MOBILITA’ & COLLEGAMENTI LAGUNARI

Intervenire rapidamente e senza indugi innovando l’attuale sistema di mobilità pubblica, rimasto sostanzialmente, quello di inizi novecento e provvedendo ad una seria politica di controllo e tassazione dei flussi turistici. Sono solo un paio i sistemi di mobilità, realmente, innovativi in grado di sovvertire lo stato d’emarginazione prodotto dall’acqua che ci circonda e anche in grado di sottrarre moto ondoso alla Città:

- La soluzione di mobilità innovativa proposta è costituita da un triplice sistema di trasporti: Hovercraft - Tram-Via (sia di superficie, sia in sublagunare) - Vaporetto, con tre stazioni d’interconnessione: S. Basilio - Sant’Elena, - FF.SS. lato Crea, per l’interscambio del sistema. Per meglio chiarire il concetto:

1. Il superveloce Hovercraft, adatto per i collegamenti lagunari esterni tra il Centro Storico la terraferma e le isole, con il sicuro risultato di rilanciarne lo sviluppo economico e attivarne l’espansione residenziale e costituito da:

o Linea di navigazione nord: FF.SS.-Canale Crea, Parco S. Giuliano, Tessera, Mazzorbo sud, Burano sud, S. Francesco, S. Erasmo nord, Treporti, P. Sabbioni, S. Erasmo sud, Nicelli, La Certosa, S. Elena, Murano, FF.SS.-Canale Crea.

o Linea di navigazione sud: Fusina, S. Basilio, Sacca Sessola, S. Clemente, La Grazia, S. Giorgio, S. Elena, S. Servolo, S. Lazzaro, Poveglia, Malamocco, Alberoni, S.P. in Volta, Pellestrina, Chioggia e viceversa.

2. Il doppio sistema della Tram-Via (di superficie e in sublagunare), che arrivando dalla terraferma alla già prevista stazione di S. Basilio, prosegua in sublagunare costituendo un percorso ad anello esterno intorno al Centro Storico (S. Basilio, M. Stucky, Giudecca sud-ovest, Giudecca sud-est, S. Elena, Lido, Bacini, Arsenale, Ospedale Civile, Mad. Orto, FF.SS.-Canale Crea, Tronchetto, S. Basilio).

3. Il classico Vaporetto, (linea 1 di navigazione), per il percorso Tronchetto, S. Basilio, via S. Marta, Piazzale Roma, Canal Grande (tutte le attuali stazioni), Lido e viceversa più una linea di raccordo: fdm. Nuove - Cimitero - Murano navigazione interna e viceversa.

Questa nuova mobilità abbatterebbe notevolmente il tempo necessario per gli spostamenti, determinando le condizioni per il residente del Centro Storico e soprattutto delle isole, di poter raggiungere il posto di lavoro (se in terraferma) in 10/15 minuti circa, e quindi mantenere la propria residenza in laguna e il lavoro in terraferma senza essere costretto a forzate migrazioni. In ogni caso, qualunque innovazione della mobilità scegliesse la politica, la premessa, irrinunciabile per noi veneziani, non dovrebbe essere finalizzata ad esclusivo “servizio e consumo turistico”, in altre parole, non dovrebbe essere un “cavallo di Troia” (ovvero immettere maggiori e devastanti flussi turistici nella già fragile Città antica). E’ quindi necessaria e vitale, come condizione preventiva, richiedere l’istituzione di una “Commissione di Saggi”, in rappresentanza della società civile della Città, istituita da Organo Comunale e composto dalle Associazioni di Categoria (scientifiche, economiche e civiche), che determini e programmi un numero chiuso per gli accessi turistici a Venezia con prenotazione obbligatoria individuandone gli strumenti per ottenerlo. Contestualmente sia predisposto nel costo dei servizi di trasporto (fondamentale la concertazione dei gestori di trasporto pubblico), un’addizionale nel costo del servizio, quale contributo di scopo compensativo per quelli forniti dalla Città al turista (asporto rifiuti, pulizia delle strade, campi e piazza San Marco, manutenzione del suolo pubblico e delle opere d’arte, illuminazione, polizia comunale, informazioni, servizi igienici). Parte di questo contribuito, deve essere considerato quale finanziamento per un piano strategico di ripopolamento della “residenzialità veneziana” ma anche, quale contributo a fondo perduto per salvaguardare quelle strutture economiche deboli della Città a servizio del residente.